Comunicato Stampa N°29/2023 Covid19: flash survey varianti Iss, il 4 aprile XBB.1.5 al 45,3%

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In Italia il 4 aprile scorso il lignaggio XBB.1.5 aveva una prevalenza stimata al 45,3%, con il BQ.1 al 9,7%. Sono questi i risultati dell’indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. La classificazione tiene conto delle nuove indicazioni di Ecdc e Oms, che considerano in maniera indipendente i lignaggi derivanti da Omicron.
Per l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province Autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il
campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all’indagine tutte le Regioni/PPAA, ad eccezione della Valle d’Aosta, e complessivamente 85 Laboratori Regionali ed il Laboratorio di Sanità Militare.
Queste le prevalenze stimate
BA.2.75 e relativi sottolignaggi (la cosiddetta ‘Centaurus') 6,3% (0-21,4%)
BQ.1 e relativi sottolignaggi (cd ‘Cerberus’) 9,7% (range: 0% -100,0%)
XBB e relativi sottolignaggi (escluso XBB.1.5) 36,1% (range: 0% -70,8%)
XBB.1.5 e relativi sottolignaggi (cd ‘Kraken’) 45,3% (range: 0,0% - 66,7%)
Conclusioni
- In linea con quanto atteso, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a XBB.1.5 si conferma in aumento, raggiungendo una prevalenza pari al 45% nella presente indagine (38,4% nell’indagine precedente). XBB.1.5 è considerata, ad oggi, variante d’interesse (VOI) dagli organismi internazionali. Al momento, non ci sono evidenze correlabili ad una maggior severità della malattia associata a XBB.1.5, mentre il rischio di trasmissione risulta aumentato.
- In diminuzione la prevalenza di BQ.1 (9,7% vs 29,6% dell’indagine precedente). In riduzione anche la circolazione di BA.2.75, con una prevalenza nazionale stimata al 6,3% (12% nell’indagine precedente).